Documento della minoranza presentato alla Direzione Nazionale del Pri del 15 novembre 2011

La Direzione Nazionale del PRI esprime, innanzitutto, con deferenza, la propria gratitudine al Presidente della Repubblica, che con la sua azione autorevole, ferma e giudiziosa, in questi anni e in particolare in questi ultimi mesi, ha saputo rappresentare un fondamentale elemento di equilibrio tra le istituzioni democratiche del Paese.

La Direzione esprime, altresì, il pieno appoggio al tentativo del Presidente del Consiglio incaricato, sen. Monti, per la formazione di un governo di emergenza, di responsabilità e di ricostruzione nazionale, che affronti la drammatica condizione economica e sociale nella quale si trova oggi il nostro Paese e riconsegni all’Italia il ruolo che ad essa compete nel contesto dell’Unione Europea e, più in generale, nel contesto dei rapporti internazionali.

La Direzione impegna, pertanto, i Parlamentari Repubblicani ad esprimere il loro voto di fiducia per consentire la nascita del nuovo Governo.

La fase che si apre adesso rappresenta la fine di una storia politica, quella di Berlusconi, la fine di un Governo e la dissoluzione, evidente ormai da molti mesi, della maggioranza di centrodestra, alla cui diretta responsabilità, dopo oltre tre anni di inadeguata gestione, va ascritta l’attuale condizione del Paese e la sua perdita di credibilità sul piano internazionale.

D’altronde, il riconoscimento stesso della necessaria apertura di una fase di emergenza, di responsabilità e di ricostruzione nazionale si giustifica solo con una valutazione di pieno fallimento della fase che si è appena chiusa.

Ciò naturalmente impone una profonda riflessione anche al PRI, che ha, fino ad oggi, sostenuto la coalizione di centrodestra.

Se il PRI fosse uscito per tempo dal bipolarismo, se avesse separato il suo buon nome da quello del governo dimissionato, se avesse costruito con le proprie proposte una gamba liberaldemocratica nel Terzo Polo, se avesse cioè evidenziato la necessità di distinguersi da una destra inadatta a governare e da una sinistra priva di un progetto comune, anticipando l’attuale sbocco politico, oggi sarebbe in una condizione politica del tutto favorevole.

E’ infatti indiscutibile che l’insediamento di un governo di unità nazionale, costantemente invocato dal Terzo Polo, sottolinei la lungimiranza e premi la credibilità di chi si è allocato da tempo e per tempo fuori dallo schema bipolare.

Oggi invece il PRI si ritrova a subire eventi che implicano la sconfessione di fatto di una linea seguita dal Segretario con insensata caparbietà.

Lo stesso progetto liberaldemocratico inseguito dal partito non ha trovato nell’alleanza di centrodestra né un eco né uno sbocco, restando lettera morta.

Queste riflessioni, che devono coinvolgere l’intero partito, devono essere avviate immediatamente, affinché la fase che si apre determini nuovi obiettivi e ricerchi interlocutori diversi, superando le conclusioni dell’ultimo Congresso Nazionale.

Allo scopo, è doveroso che chi ha guidato il partito nella stagione che si è appena conclusa, faccia un passo indietro per favorire con la dovuta credibilità l’avvio di una nuova politica del partito.

Paolo Gambi, Paolo Arsena, Enzo Gazzillo

Roma, 15 novembre 2011